venerdì 27 febbraio 2015

[Recensione] Nell'erba alta di Stephen King e Joe Hill



Titolo: Nell'erba alta
Titolo originale: In the tall grass
Autore: Stephen King e Joe Hill
Editore: Sperling & Kupfer
Genere: Horror
Data pubblicazione: 13 dicembre 2013
Pagine: 43
ASIN:
B00H8DBNJE  
Prezzo: € 4,99

Trama
"Un parcheggio abbandonato: esiste posto migliore dove ambientare una storia horror? Due fratelli accostano al ciglio di una strada dopo aver sentito il pianto di un bambino che chiede aiuto, e si addentrano nell'erba alta. Pochi minuti e perdono il senso dell'orientamento, mentre la vegetazione s'infittisce sempre di più. Ben presto si trovano separati l'uno dall'altro, angosciati dal pianto sempre più disperato del bambino. Quel che segue è terrore puro. Un racconto perfetto come ""Miglio 81"", scritto a quattro mani con Joe Hill.

Recensione 
Per prima cosa devo fare una considerazione sul prezzo: 4,99€ per 43 pagine, secondo me, è un pochino (ma giusto un pochinino, troppo). Comunque, uno degli autori è Stephen King e i soldi non erano i miei, ma di mia madre che mi ha regalato un buono sconto su amazon...quindi mi sento in colpa solo per metà! :D
Lo volevo leggere da non so quanto tempo, dato che Stephen King, è uno dei miei scrittori preferiti. Detto ciò, se posso permettermi, insierire nella trama la frase "Un racconto perfetto" mi sembra un'esagerazione, perché contiene delle lacune enormi per quanto riguarda la motivazione centrale della storia.
L'ho letto in pochissimo tempo, ma lascia il tempo che trova. La storia in sé è strana e affascinante, ma a tratti faticavo a leggerlo, non per lo stile con il quale è scritto, ma per gli episodi che si susseguono. 
All'inizio, l'idea che due giovani fossero dispersi in un campo d'erba alta, devo ammettere, che mi ha stuzzicato la fantasia, ma nel lungo andare, la cosa è andata scemando, quasi cadendo nel ridicolo. I protagonisti riescono a sentirsi parlando tra loro, ma non riescono mai a raggiungersi.
Durante la lettura, purtroppo, non ho sentito quel brivido che esigo da King. Gli attimi di terrore, sono una concatenazione di parole e nient'altro. Non mi hanno scaturito nessuna sensazione di paura o smarrimento. Alla fine, lo ammetto, ho provato disgusto, ma solo per essermi immaginata una scena descritta. Chi lo ha letto, può capire a cosa mi riferisco. La storia di fondo non è male, ma alcune cose sono state tralasciate per dare spazio a roba inutile, in special modo all'inizio, quando i due ragazzi vengono attirati dalle voci provenienti dal campo confinante con la strada che stanno percorrendo. Ora, già qui, la vedo una cosa improbabile sentire delle voci da lontano, con il rumore dell'auto in corsa, anche con i finestrini abbassati. Ma tralasciamo pure questo punto, alquanto opinabile, per passare al motivo per cui il campo sembra girare intorno ai protagonisti, in perfetta autonomia. Ho storto più volte il naso. Non è che mi abbia convinto al cento per cento, anche perché una vera e propria spiegazione non c'è. Tutto dipende da "qualcosa" (evito di andare nel particolare per evitare troppi spoilers) al centro del campo. Ma perché quel qualcosa è lì? Da dove viene? E perché ha attirato a sé soltanto poche persone? Insomma, in quel labirinto di fili d'erba, ci sarebbero dovute essere decine e decine di scheletri. E invece no. Perdinci, in tanti anni il campo ha attirato  solo una decina di persone in tutto?? Mmmmm. Non mi convince. Per niente.
Pensavo qualcosa di meglio, anche se il linguaggio usato è molto scorrevole e offre al lettore il giusto pàthos e quell'alone di mistero in più che lo costringe a continuare a leggere. Tuttavia, il finale non è stato all'altezza delle aspettative.

Curiosità: Joe Hill è il nome d'arte di Joeseph Hillstrom King, il figlio di Stephen King. Volevo leggerlo anche per questo motivo. Tanto di cappello a lui, perché in tutta sincerità, non ho percepito quasi la differenza tra i paragrafi scritti da lui e da suo padre. Non so se alla fine abbia revisionato tutto King padre o King figlio oppure se abbiano deciso di scrivere i paragrafi alternandosi. Forse, in qualche punto, lo stile di King Senior è marcato fin troppo ed è impossibile non identificare la sua impronta. Comunque stimo davvero suo figlio, perché prima di rivelare la sua identità, ha atteso di avere successo sotto lo pseudonimo di Joe Hill. O almeno, così dicono...

Valutazione
Copertina: 6.5
Trama: 6
Stile: 8




Voi lo avete letto? Che mi dite? A voi è piaciuto? 

Vi ricordo che il 1 marzo, per chi avesse letto Nicholas ed Evelyn 1, uscirà il racconto 1.5! Scusate se mi faccio un po' di pubblicità da sola, ma tanto chi fa da sé fa per tre, dato che è raro trovare qualcuno che di propria iniziativa controlli anche le uscite degli auto-pubblicati. Un GRAZIE enorme a chi lo ha fatto per i miei libri! Ma anche a chi non lo ha fatto, perché mi ha dato l'opportunità di capire tante cose. Come se fossimo della roba da evitare 'no, tu no, perché non hai una casa editrice'. Oppure 'tu no, perché la trama non mi ispira, o mi ispira ma ho altri libri più urgenti'. Urgenti? Che vuol dire? Che ti scappano via?? 
Poi a una persona viene da pensare: 'Mi rifiutano anche di leggere gli ebook gratis, ci sarà un perchè?' Io me lo sono chiesto più di una volta, prima di arrivare alla conclusione che non si può piacere a tutti e che comunque, qualsiasi cosa accada, non smetterò mai di scrivere. Non lo leggeranno in tanti, ma è sempre meglio di lasciarlo a prendere polvere in una cartella sul desktop.
Non parlo in generale, ma solo di qualche caso che ho notato in giro, nei blog ai quali ho deciso di non iscrivermi. Quindi se leggete per caso questo post e non siete miei followers, se vi sentite offesi non è colpa mia, ma del vostro modo di procedere. Posso sembrare antipatica, ma io mi chiedo a cosa serva parlare sempre e solo di determinati libri, già famosi per conto loro (il più delle volte per colpa della creazione di troppe aspettative). 
Personalmente, quando vengo contattata da un autore cerco sempre di accettare la sua richiesta, anche se la trama o il genere trattato non mi esaltano, perché so quanta fatica c'è dietro. Tutti i libri hanno qualche messaggio al loro interno e sono degni di essere interpretati. Dopo aver inviato decine di richieste di segnalazione, e aver ricevuto poco meno di due o tre risposte, un po' scoccia lo snobbismo generico. Non parliamo poi delle case editrici, che non rispondono neanche a una semplice domanda su Facebook. Ah, ve lo hanno spiegato come funzionano i messaggi privati? C'è l'ora della visualizzazione. Lo so che mi avete ignorato. E io, stupida, che continuo anche a comprarli i vostri libri. Sarebbe da smettere e incominciare a ignorarvi come voi fate con me, comprando solo libri in lingua, provenienti dall'estero. Non so voi, ma avete mai provato a contattare una casa editrice estera? Vi rispondono in pochi giorni. Per le valutazioni delle anteprime dei manoscritti non vanno oltre le 6-7 settimane, anche per l'esito negativo. Roba da mondo parallelo. Pura fantascienza.
Scusate il mio nervosismo, ma niente che una camomilla non possa calmare.
Un saluto,
Tania

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